Da qualche parte ho letto che il sovraccarico di percezioni negative degli ultimi mesi ci rende passivi, non so voi ma io personalmente posso solo confermare.
Non dico solo a livello fisico (cosa che mi succede
ogni anno all'arrivo della brutta stagione) ma anche a livello mentale e
creativo. Ma...per uscire da questo loop negativo c'è solo una strada:
svegliarsi e tornare a essere attivi di nuovo. Coltivare le emozioni positive: creare entusiasmo, ottimismo, azione, speranza. Così riparto dalle piccole cose e riprendo in mano colori e pennelli per distogliere l'attenzione dalla negatività e dai brutti presagi.
Avevo seppellito in cantina un paio di piccole cassettine da frutta e a vederle finite credo che queste cassettine siano perfette anche in versione natalizia: sono della misura giusta per confezionare regali contenenti candeline e saponette fatte in casa o marmellatine e miele nostrano che dite? Ho aggiunto dei piedini di ferro trovati su un sito di shopping online e volevo provare i nuovi timbri IOD della collezione di Natale, così con tutti i rimasugli di colore che ho in laboratorio ho creato due piccoli contenitori per le mie zucche....eh si....l'ho detto che ultimamente sono svogliata e senza stimoli....così è andata a finire che le zucche di Halloween le ho preparate per il Thanksgiving! Le scatoline sono state colorate con Vintage Paint, Mon Rever e Autentico Paint e anche i timbri sono fatti con gli stessi prodotti. Alcune zucche sono cucite a mano con tessuti riciclati, altre sono state dipinte anni fa e le ho mantenute così com'erano, altre ancora le ho decorate con fregi in pasta modellabile e clay paint colore verde salvia e poi patinate con cere scure. I fregi sono tutti colorati con metallici Fleur e sulle zucche rossa e byzantine ho eseguito una sorta di moscatura con metallico champagne.
In mezzo all'allestimento ci sono poi due oggetti strani....in onore all'America visto che si parla di Halloween e Thanksgiving ho sistemato anche due sfere di Maclura pomifera: pianta originaria
del Nord America, la maclura era comune tra i nativi, in particolare Osagi (ma
anche Comanche e Kiowa), e impiegata nella costruzione di archi, tintura dei
tessuti, nonché come rimedio contro le congiuntiviti e infiammazioni degli occhi. Il colorante ricavato dalla corteccia e dalle radici
si usava per tingere il volto con un colore giallo limone nei rituali degli
Osagi. Il legno, durissimo ed elastico, di colore ocra e dotato di
bellissime venature più scure, può essere utilizzato per creazioni artigianali
pregiate o per la realizzazione di attrezzi durevoli, oltre ai già menzionati
archi. Il frutto è apprezzato dagli scoiattoli,
mentre negli esseri umani, seppur non velenoso, causa il vomito e non è commestibile. Nel 1818 venne introdotta in Europa e nel 1827 in Italia, dove ebbe una certa diffusione soprattutto in Toscana e nel Lazio. Già questo piccolo lavoretto ha seminato un piccolo germoglio di positivtà e allegria e ora non resta che coltivarlo e custodirlo giorno per giorno nell'attesa che germogli presto!