giovedì 13 luglio 2023

Le polstronze - storia di due poltroncine parecchio stronze

Come tradizione vuole il primo giorno di ferie stacco tutte le connessioni e sfodero i miei “attrezzi” preferiti, in questo caso ne ho approfittato per finire un lavoro che aspettava da troppo tempo in attesa di essere concluso! Il parto è stato lungo e complicato, ma alla fine il risultato mi ha ripagato. Le poltroncine vecchie e destinate a finire nella caldaia a legna sono state lavate con idropulitrice, fatte asciugare bene al sole e con la pistola a spruzzo dipinte con uno smalto per esterni color marrone scurissimo. Poi è arrivato il momento più complicato: non un vero e proprio lavoro di tappezzeria ma piuttosto un lavoro di alta sartoria perché queste foderine sono state cucite su misura per ognuna delle due poltroncine. A prima vista può sembrare che fossero uguali identiche e quindi che una volta fatto una sorta di modello su carta il più fosse fatto; invece sono molto diverse, questione di millimetri è vero….ma non si poteva proprio cucire una fodera che andasse bene per entrambe e allora è stato tutto un lavoro di taglio (e qui ho giocato pure con la mia mania di perfezione perché ho tagliato le due fantasie proprio uguali…fiore con fiore, foglia con foglia con un enorme spreco di tessuto ma purtroppo la perfezione si paga e si paga cara!), poi prove su prove, punti molli e imbastiture per arrivare al risultato ottimale.




Alla fine non contenta ho perso pure un sacco di tempo a cercare la passamaneria giusta! Per fortuna mi son venute in soccorso le ragazze di Manabì in Via S.Stefano a Bologna che mi hanno proposto la rifinitura perfetta. A proposito dei materiali usati devo assolutamente ringraziare anche la mia "spacciatrice" di tessuti: solo grazie a lei si è realizzata questa magia! Grazie Rosy ! Insomma....alla fine eccole qui, le due bastarde che hanno rischiato più di una volta di finire alle fiamme e invece ora mi regalano momenti piacevolissimi nelle sere in giardino sotto il portico fresco della mia casetta. Ve le faccio vedere in tutta la loro sgarrupatezza iniziale e dopo la cura a base di vernici, imbottiture, cuciture e punti metallici.












lunedì 14 novembre 2022

Aria fresca e parole nuove

immagine Pinterest rajinderkaur8286

Capita sempre più spesso che lascio crescere la ragnatele nel mio blog. Eppure non è che non faccio cose nuove o che non visito posti meravigliosi….anzi forse proprio per questo mi dimentico di fermare certi momenti e certe esperienze  anche qui dentro. Come dico spesso “i momenti migliori non hanno foto e video” e così finisce che lo faccio davvero! Resto disconnessa e mi godo la realtà perché nonostante mi sforzi spesso di essere più social, come ci si aspetta da chiunque oggi giorno, io in fondo resto sempre un po’ una vecchia signora allergica alla tecnologia. Facebook è diventato un covo di vipere astiose e nessuno ha veramente voglia di condividere le proprie esperienze; Instagram mi sta troppo stretto con il suo poco spazio per far ammirare panorami e creazioni. Poi però oggi mi sono imbattuta in un blog bellissimo, di una meravigliosa signora che conobbi di persona a un magnifico evento e che da allora non ho smesso di seguire; come me, anche lei abbandona spesso il blog, poi ogni tanto ci torna e lascia piccoli scorci o splendide immagini accompagnate da ricette e consigli di viaggio. Credo che (ri)trovare un “luogo” virtuale che rispecchiasse quello che è il mio modo di essere ci volesse proprio. Dopo la pandemia, ho sperimentato una serie di eventi e di incontri  che mi hanno riportato a ritmi più lenti e a un modo di vivere più semplice. Ho sempre meno voglia di confusione e frenesia e questo si riflette anche nel mio stare nel mondo virtuale; Facebook e Instagram mi infastidiscono più di quanto mi facciano divertire e così mi è venuta voglia di tornare in quella che fu la mia prima vera  esperienza nel web: la scrittura e la condivisione su un blog. Ecco….oggi non ho niente da mostrare o da pubblicizzare ma ho sentito forte la voglia di aprire le finestre e di far entrare aria fresca in quel mio angolino privato. Una cosa però voglio regalarvela: il blog di Carol

mercoledì 6 luglio 2022

Andata e ritorno dalla Provenza in un giorno

E’ risaputo ormai…i post di IG mi stanno troppo stretti! Una logorroica virtuale e  fotografa maniaco-compulsiva come me non possono andare d’accordo con gli spazi e i tempi dei social. D’altronde sono una vecchia boomer e sono affezionata ai “vecchi” canali come blog e facebook, dove si possono caricare mari di informazioni e immagini. Ma solo a me danno fastidio i reel di IG dove non si fa in tempo a prendere nota dei consigli “segreti” che gli influencer del giorno ci mettono a disposizione? Io sono per lo slow social….mi metto qui sul divano, una colonna sonora chillout e per un’ora abbondante mi dedico a scegliere le foto e a stilare un post bello lungo e anche noioso solo per voi!! Nel post di oggi vi voglio svelare un segreto….come andare e tornare dalla Provenza in un solo giorno!!! Sono anni che purtroppo non posso andare in quella che, sono sicura, è stata la mia terra in qualche vita passata: la Francia! E mi mancano quei paesaggi …..non so quanto!!! Così, se io non posso andare fino ai campi di lavanda fiorita dell’ 'abbazia di Sénanque, ho deciso di cercare un angolo di Provenza in Emilia e mi sono messa alla ricerca delle fioriture in regione; ho scoperto con sorpresa che nella nostra regione ce ne sono un sacco: da Piacenza e Reggio Emilia fino a sconfinare in Romagna in provincia di Ferrare. Io ho scelto la comodità di una gita fuori porta a 40 km da casa: L’Azienda Agricola Val di Pozzo in località Madonna di Rodiano. Siamo sul crinale appenninico tra Tolè e Savigno e nel mio caso si può raggiungere in 20 minuti dal fondo valle del Reno percorrendo le strade che da Vergato salgono verso Castel d’Aiano e Tolè. La piccola azienda agricola ci accoglie con la passione del padrone di casa, il Sig. Vittorio Monzoni che per i suoi ospiti non lesina insegnamenti, segreti e utilizzi della sua lavanda officinalis. Proprio grazie a Vittorio ho scoperto la differenza tra la lavanda officinalis, lavanda ibrida e il comune lavandino (il meno prezioso ma sicuramente il più scenografico, colorato e pittoresco delle erbe coltivate da Vittorio). La lavanda officinalis, già usata dagli antichi romani….ca va sans dire….deve il suo nome proprio all’uso che essi ne facevano e deriva dal latino del verbo "lavare" (lavandum = che deve essere lavato/disinfettato) per ricordare che era molto utilizzata nell'antichità per detergere il corpo. Potrei scrivere per ore e spiegarvi tutte le preziose proprietà della lavanda, raccontarvi delle differenza tra le varie specie e di come sia importante cercare di portare in Appennino la coltivazione di un’erba così forte, autonoma e robusta ma preferisco che lo scopriate dalle parole di Vittorio che con passione e amore vi racconterà meglio di me tutti i segreti della sua lavanda. La sua azienda non è lontana da Bologna e davvero vi sembrerà di andare e tornare dalla Provenza in un solo giorno! E poi nelle vicinanza ci sono altri posti magici da visitare…ma questo sarà il tema di un altro post e non voglio anticiparvi nulla. Per il momento godiamoci lo spettacolo dell'ultima fioritura di giugno 2022!





































sabato 2 luglio 2022

SOS per il tavolo del giardino

Il tavolo del giardino ormai chiedeva di essere salvato da un paio d’anni! Ancora in buono stato ma affogato da strati e strati di flatting un po’ lucido e ormai scrostato; ho iniziato a fare il lavoro meno divertente che c’è ma che è indispensabile in questi casi: ho scartato per un paio di pomeriggi con carta 40, 80, 120, 180 poi mi sono stancata e ho l’ho finita lì!

il tavolo scartato e lavato
E’ l’ora del momento più divertente: due mani abbondanti di Grandiose Sand di Autentico passato generosamente a pennello a distanza di 24 ore e una scartatina leggera a 220 tra una mano e l’altra e poi mi è venuta la malaugurata idea di rifinire il bordo
 del tavolo con uno stencil a motivo cementine e sono cominciati i guai! Non sono mai stata brava in matematica e tantomeno ho un diploma da geometra e quindi far quadrare il motivo delle cementine sul perimetro del tavolo è stato piuttosto deprimente, ma alla fine il colpo d’occhio non è niente male e gli stacchi tra una ripetizione e l’altra sono abbastanza omogenei. 
Per fare lo stencil ho scelto il Bianco Puro di Mon rever, ma il caldo e la mia lentezza non andavano d’accordo con la stesura del colore e alla fine, nonostante abbia sempre scaricato molto il pennello, si è creato uno spessore che non mi piaceva, ma se avessi passato la carta vetrata sicuramente il colore sarebbe saltato via e allora? 


Ho passato una mano generosa di cera trasparente (me lo ha suggerito una vocina che è volata fin qui dalla Sicilia!!) e tutto si è livellato diventando uniforme e gradevole. Finalmente è l’ora di mettere al suo posto il tavolo! Questo è toccato farlo al mio bob-aggiusta-tutto con livella, zeppe e qualche vite aggiuntiva per bloccare l’ombrellone. 

Manca ancora la catena luminosa per le cene estive ma è quasi tutto pronto per godersi la pausa pranzo o un apericena al fresco dell’ombrellone…..la cosa buffa è che stiamo pensando di demolire il marciapiede e allargare il piazzale quindi può darsi che tra un paio di settimane dovremmo smantellare tutto. Va beh ma questa sarà la storia di un altro post.