lunedì 28 ottobre 2019

La tavoligia

Non saprei come altro chiamarti! Una volta era una valigia e chissà quante avventure potrebbe raccontare e ora si riposa ai piedi del mio letto appoggiata su quattro belle gambe di recupero. Una vecchia valigia di cartone verde e beige che ha sicuramente più anni di me e che avrà viaggiato su vecchi treni scricchiolanti o in corriere arrugginite su strade sterrate; ma poi ha finito i suoi giorni dimenticata in una casa disabitata in 






cui l’ho scovata sotto a uno strato di polvere e calcinacci. Per questa valigia ho avuto subito una sacco aspettative, già me la vedevo in una veste particolare e infatti con quattro zampette avanzate dall’ultimo lavoro estivo ho reinventato l’uso di questo oggetto. L’occasione per rinnovarla è arrivata grazie a uno dei corsi che seguo appena posso e in cui imparo sempre un sacco di cose nuove ma soprattutto conosco gente nuove, donne fantastiche e uniche che sento di conoscere da subito perché ci accomuna la stessa passione e la stessa curiosità. La valigia ha preso vita grazie a due mani di Poetic di Autentico Paint ma soprattutto grazie all’anticatura a cera di un bel colore marrone scuro; ma non bastava così. Il pezzo era ancora piatto e banale e con Samuela, la mia super coach, abbiamo iniziato a studiarla e osservarla da tutte le angolazioni per capire cosa ancora mancava…e Samuela ha avuto il lampo di genio! Effetto ruggine sulle parti metalliche e così la tavoligia ha finalmente preso una personalità particolare e originale.
Adesso al bordo del letto ha davvero cambiato l’aspetto delle stanza e tutto è molto più intimo e accogliente….mi resta solo la curiosità di sapere dove e come percorreva il modo la mia vecchia valigia, anzi tavoligia.