sabato 24 agosto 2019

Dal rosa antico al grigio antracite


Oggi prima giornata di fine estate: piove e in cielo i tuoni rompono il silenzio. Non c’è altro da fare che stare in casa a scrivere al pc Ne approfitto anche per lasciare un post sul blog che in queste settimane ho trascurato per godermi l’aria aperta. L’ultimo lavoro è il recupero di quella che in origine era una coppia di comodini rifiniti con una non meglio definita vernice metallica. Per toglierla ho penato un sacco e ci sono voluti ben 4 lavaggi con acqua calda, ammoniaca e bicarbonato. Dopo di ché sono state tolte le gambe a uno dei due comodini e sono stati incollati uno sull’altro per formare un unico mobiletto da bagno. Ho passato una prima mano di Vintage Rose VP e poi ho iniziato a provare la tecnica del brushed (o blending che dir si voglia): tentativo fallito miseramente! Non so se per colpa del tipo di prodotto – forse servono altri tipi di vernici rispetto alle chalk - o solo per una questione di colori - forse il French Grey VP non si adatta al blending, l’effetto era quello di acqua sporca sul colore chiaro di fondo. Comunque ho dovuto ripiegare su una tecnica diversa: la sfumatura tra 3 colori di base (il rosa antico, viola/lilla e un grigio) più 2 gradazioni intermedie che ho creato miscelando i 3 colori principali. 
La tecnica della sfumatura mi è costata quattro giorni di lavoro! Anche se dopo due giorni avrei potuto smettere di cercare la sfumatura “perfetta” perché più sfumavo e meno ero convinta del risultato; così ho passato almeno un paio di giorni a ripassare colore su colore fino a che non mi sono arresa ad accettare il risultato! Per finire ho applicato lo stencil calligrafico sul piano (che come sempre arricchisce molto il lavoro ma che ogni volta mi fa perdere la pazienza per quanto è difficile da stendere) e vari fregi in resina fatti da me. Ultimo passaggio con le cere: grazie alle cere anche le sfumature hanno preso un senso più definito: cera neutra per sigillare e poi cera talpa e cera bianca fatta da me per sfumare e patinare. E finalmente è finito! Molta fatica ma risultato soddisfacente per fortuna! Devo ringraziare Barbara per l’idea dei comodini accoppiati, Lorena per i video sulle sfumature e sullo studio del colore e Elisa per l’applicazione delle cere; senza i loro consigli non sarei riuscita ad ottenere questo risultato.





venerdì 2 agosto 2019

Nuova vita alla ceramica


Nell’attesa di finire un mobiletto per il bagno levo mi sono dedicata a  un piccolo lavoretto che ho fatto a tempo perso; niente di eclatante ma forse a qualcuno può servire visto che ho lavorato su un oggetto e su un materiale un po’ inusuale: la ceramica. La cosa più difficile è stato preparare la base in modo che la vernice aggrappasse bene: non avevo aggrappante in casa ma volevo proprio metterci le mani e quindi per saltare questo passaggio ho lavorato di carta vetrata e ho abraso più possibile la superficie. Naturalmente non sono  riuscita a passare in tutti i punti e infatti a fine lavoro quando ho passato la cera un po’ di colore è comunque saltato via ma nel complesso ho ottenuto il risultato che volevo. Dopo l’abrasione a mano ho protetto il fondo del cielo (perché era l’unica cosa che mi piaceva) con lo scotch carta e poi ho cominciato a passare la chalk (Vintage paint  french beige); ci sono volute circa 3 mani date con vari pennelli da acquarello (dal numero 3 per i particolari più piccoli al numero 8 per le zone più ampie).
Dopo un paio di giorni ho passato la cera taupe di Autentico con un vecchio pennellino da trucco, togliendo con un cotton fioc la cera che debordava fuori dalla zona passata a chalk. Tutto qua…. Un piccolissimo recupero ma d’effetto!