lunedì 28 ottobre 2019

La tavoligia

Non saprei come altro chiamarti! Una volta era una valigia e chissà quante avventure potrebbe raccontare e ora si riposa ai piedi del mio letto appoggiata su quattro belle gambe di recupero. Una vecchia valigia di cartone verde e beige che ha sicuramente più anni di me e che avrà viaggiato su vecchi treni scricchiolanti o in corriere arrugginite su strade sterrate; ma poi ha finito i suoi giorni dimenticata in una casa disabitata in 






cui l’ho scovata sotto a uno strato di polvere e calcinacci. Per questa valigia ho avuto subito una sacco aspettative, già me la vedevo in una veste particolare e infatti con quattro zampette avanzate dall’ultimo lavoro estivo ho reinventato l’uso di questo oggetto. L’occasione per rinnovarla è arrivata grazie a uno dei corsi che seguo appena posso e in cui imparo sempre un sacco di cose nuove ma soprattutto conosco gente nuove, donne fantastiche e uniche che sento di conoscere da subito perché ci accomuna la stessa passione e la stessa curiosità. La valigia ha preso vita grazie a due mani di Poetic di Autentico Paint ma soprattutto grazie all’anticatura a cera di un bel colore marrone scuro; ma non bastava così. Il pezzo era ancora piatto e banale e con Samuela, la mia super coach, abbiamo iniziato a studiarla e osservarla da tutte le angolazioni per capire cosa ancora mancava…e Samuela ha avuto il lampo di genio! Effetto ruggine sulle parti metalliche e così la tavoligia ha finalmente preso una personalità particolare e originale.
Adesso al bordo del letto ha davvero cambiato l’aspetto delle stanza e tutto è molto più intimo e accogliente….mi resta solo la curiosità di sapere dove e come percorreva il modo la mia vecchia valigia, anzi tavoligia.








sabato 24 agosto 2019

Dal rosa antico al grigio antracite


Oggi prima giornata di fine estate: piove e in cielo i tuoni rompono il silenzio. Non c’è altro da fare che stare in casa a scrivere al pc Ne approfitto anche per lasciare un post sul blog che in queste settimane ho trascurato per godermi l’aria aperta. L’ultimo lavoro è il recupero di quella che in origine era una coppia di comodini rifiniti con una non meglio definita vernice metallica. Per toglierla ho penato un sacco e ci sono voluti ben 4 lavaggi con acqua calda, ammoniaca e bicarbonato. Dopo di ché sono state tolte le gambe a uno dei due comodini e sono stati incollati uno sull’altro per formare un unico mobiletto da bagno. Ho passato una prima mano di Vintage Rose VP e poi ho iniziato a provare la tecnica del brushed (o blending che dir si voglia): tentativo fallito miseramente! Non so se per colpa del tipo di prodotto – forse servono altri tipi di vernici rispetto alle chalk - o solo per una questione di colori - forse il French Grey VP non si adatta al blending, l’effetto era quello di acqua sporca sul colore chiaro di fondo. Comunque ho dovuto ripiegare su una tecnica diversa: la sfumatura tra 3 colori di base (il rosa antico, viola/lilla e un grigio) più 2 gradazioni intermedie che ho creato miscelando i 3 colori principali. 
La tecnica della sfumatura mi è costata quattro giorni di lavoro! Anche se dopo due giorni avrei potuto smettere di cercare la sfumatura “perfetta” perché più sfumavo e meno ero convinta del risultato; così ho passato almeno un paio di giorni a ripassare colore su colore fino a che non mi sono arresa ad accettare il risultato! Per finire ho applicato lo stencil calligrafico sul piano (che come sempre arricchisce molto il lavoro ma che ogni volta mi fa perdere la pazienza per quanto è difficile da stendere) e vari fregi in resina fatti da me. Ultimo passaggio con le cere: grazie alle cere anche le sfumature hanno preso un senso più definito: cera neutra per sigillare e poi cera talpa e cera bianca fatta da me per sfumare e patinare. E finalmente è finito! Molta fatica ma risultato soddisfacente per fortuna! Devo ringraziare Barbara per l’idea dei comodini accoppiati, Lorena per i video sulle sfumature e sullo studio del colore e Elisa per l’applicazione delle cere; senza i loro consigli non sarei riuscita ad ottenere questo risultato.





venerdì 2 agosto 2019

Nuova vita alla ceramica


Nell’attesa di finire un mobiletto per il bagno levo mi sono dedicata a  un piccolo lavoretto che ho fatto a tempo perso; niente di eclatante ma forse a qualcuno può servire visto che ho lavorato su un oggetto e su un materiale un po’ inusuale: la ceramica. La cosa più difficile è stato preparare la base in modo che la vernice aggrappasse bene: non avevo aggrappante in casa ma volevo proprio metterci le mani e quindi per saltare questo passaggio ho lavorato di carta vetrata e ho abraso più possibile la superficie. Naturalmente non sono  riuscita a passare in tutti i punti e infatti a fine lavoro quando ho passato la cera un po’ di colore è comunque saltato via ma nel complesso ho ottenuto il risultato che volevo. Dopo l’abrasione a mano ho protetto il fondo del cielo (perché era l’unica cosa che mi piaceva) con lo scotch carta e poi ho cominciato a passare la chalk (Vintage paint  french beige); ci sono volute circa 3 mani date con vari pennelli da acquarello (dal numero 3 per i particolari più piccoli al numero 8 per le zone più ampie).
Dopo un paio di giorni ho passato la cera taupe di Autentico con un vecchio pennellino da trucco, togliendo con un cotton fioc la cera che debordava fuori dalla zona passata a chalk. Tutto qua…. Un piccolissimo recupero ma d’effetto!

mercoledì 3 aprile 2019

da brutto anatroccolo a cigno


Finalmente tengo fede a una promessa fatta ormai da settimane! Presa dall’entusiasmo dei corsi che ho frequentato, avevo in mente di scrivere subito qualcosa al riguardo, ma poi, come al solito è passato il tempo e il post è rimasto nella mia mente. Nel frattempo il mobiletto di cui volevo scrivere è stato decorato, sistemato in casa, fotografato, pubblicato su vari gruppi Facebook e poi anche venduto e consegnato al nuovo proprietario! Un po’ mi è dispiaciuto salutarlo ma, mi fa piacere pensare che andrà ad arricchire un angolo di casa di qualcuno che ha  apprezzato il mio lavoro.
Il comodino era il classico brutto anatroccolo, senza valore e senza fascino. Il senza valore per me è importante perché, per potermi divertire con colori e pennelli, devo essere sicura di non rovinare un pezzo pregiato e questo di pregiato non aveva proprio nulla: non era nemmeno di legno pieno, ma solo con una leggera impallacciatura di pessima qualità. Via libera quindi ai pastrocchi di colore. Il mobile aveva una vecchia base azzurra fatta con la chalk paint casalinga. Sopra al colore di  base ho passato sui profili e sulle gambe il Vintage brown, su questa prima mano ho passato la “saponetta” di paraffina e  poi con il French beige e la polvere strutturante mischiati insieme e passati a spatola su tutto il mobile, ho creato l’effetto materico. Ad asciugatura completa ho passato una leggera mano di carta abrasiva 220 per far riafforare il primo colore. Lo stesso colore è stato usato per i due stencil di decorazione: uno floreale sugli sportelli e uno calligrafico sul ripiano. 
Per proteggere il lavoro e completare l’effetto vintage un abbondante mano di cera marrone chiara e per terminare la trasformazione ho cambiato le manigliette anonime con due pomelli in cristallo di Zara home. Per il piano ho fatto tagliare un vetro di misura e ora il brutto anatroccolo è diventato un bellissimo cigno. 
Ma siccome ogni magia ha bisogno della sua fata madrina, io mi sono fatta aiutare dalla bacchetta magica di Nunzia Lucci de “L’Atelier dello Shabby” di Prato e dai suoi fantastici prodotti Vintage paint.




mercoledì 16 gennaio 2019

E' già Primavera!

(Fonte Pinterest)

Si lo ammetto… sto esagerando! Siamo in pieno Inverno, le previsioni del tempo dicono che tra qualche giorno nevicherà ma non c’è niente da fare: io la mattina quando mi chiudo la porta alle spalle per andare al lavoro sento un inequivocabile profumo di Primavera. Forse sto confondendo la Primavera che ho dentro con  quella esterna? Perché dentro mi si agita proprio un’aria nuova, di rinnovamento, anzi, di rinascita! Ed ecco perché in tutto questo tumulto di cose nuove, di progetti e idee alla fine ho sentito il bisogno di finire qui dentro. Sono venuta ad aprire le finestre della Maison. Sono state chiuse troppo tempo e sono venuta a dare aria nuova, a fare entrare luce dove c’è stato il buio, ho riacceso il fuoco spento e spero di far rivivere questo angolino tutto mio che mi ha fatto compagnia in un momento difficile della mia vita in cui, per forze maggiori, dovevo stare rinchiusa e inattiva. Sapevo che finito il periodo sfortunato e ripresa la solita routine avrei tralasciato di appartarmi qui dentro, troppo presa dalla quotidianità e dal solito tran tran e conoscendo la mia pigrizia e la poca volontà mi sarei stancata di curare queste stanze. Ma ora c’è un’aria frizzante che preme per entrare a portare freschezza e novità e quindi spero di resistere alla stanchezza della sera, alla fretta delle giornate senza fine e riprendere questa bella abitudine di coltivare queste pagine. Arriveranno novità, progetti e proposte nuove, colorate e divertenti e la Maison sarà di nuovo aperta e ricca di idee come quando ho iniziato questa avventura. Quindi  stay tuned e a presto!