giovedì 3 settembre 2020

Toile de jouy....chi non l'adora?

La toile de jouy evoca ricordi d'infanzia e atmosfere antiche. Chi non aveva in casa della nonna un pezzo decorato con queste tele? Affascina da sempre chi ama lo stile country e vintage, ma anche Dior e Vivienne Westwood l'hanno usata per vestiti e accessori. Insomma la toile de jouy è una madeleine di Proust  che non ti stanchi mai di assaggiare ... con gli occhi! Io naturalmente non potevo fare eccezione e quando un giorno ho visto un lavoro fatto con un timbro IOD che riproduceva i disegni di queste tele mi sono messa alla ricerca di qualcosa di simile. Dopo una ricerca di giorni e giorni ho trovato un ultimo pezzo di questo timbro presso un rivenditore che aveva ancora vecchie rimanenze di magazzino e così non me lo sono fatto scappare! Ho un sacco di idee per sfruttare questo timbro ma per iniziare ho pensato a un piccolo oggettino da abbinare al mobiletto del bagno in blending grigio/fucsia/rosa. Ho trovato una cornice adatta per stile e dimensioni per fabbricare un portaorecchini e sono partita all'opera. Il fondo è uno smalto per esterni color fucsia mentre in seguito ho effettuato un lavaggio con french grey e il dry brush con antique rose di Vintage Paint. Per finire cera neutra per isolare e patinature con cera bianca e bronze sui rilievi. E ora arriva il divertimento! Con la rete per conigliere ho fatto il portaorecchini e poi ecco la tela fatta con cotone grezzo ma colorato con il dark smoke di Mon rever e su questo ho fatto i timbri IOD della serie Pastoral. Ho chiuso tutto con la pistola sparapunti e appeso accanto al mobiletto coordinato. Ecco, come primo utilizzo di questo timbro bellissimo non potevo trovare un'idea più carina e d'effetto!! Soddisfazione al 100% !





mercoledì 2 settembre 2020

Tra i Pirati dei caraibi e ìl Boho chic

Questo lavoro è durato mesi e da mesi aspetto di poterlo pubblicare, come tutte le cose che sono costate fatica e poi alla fine danno grandi soddisfazioni mi ha occupato testa e mani per molto tempo. Devo dire che è stato un parto sofferto e che nel corso dei giorni sono successe alcune cose strane che mi hanno fatto pensare che questo armadio fosse "maledetto. Un giorno in un mercatino avevo trovato una cimasa bellissima da mettere sulla cornice superiore, era perfetta: fatta apposta per lui. La compro per pochi spiccioli, torno a casa e la sistemo: il giorno dopo cade per terra e si disintegra in 14375 pezzi. Un altro giorno, dopo le prime mani di fondo sono finalmente pronta per iniziare a passare la prima mano di  rosso: prendo con le due mani il barattolo da 1 litro e inizio a sbatterlo forte per miscelare i pigmenti...il tappo non era chiuso bene e schizza via. Risultato una pioggia rossa  si spande nel garage, sul pavimento, sugli abiti, sulle scarpe! E poi altri piccoli incidenti di percorso che mi hanno fatto ribattezzare l'armadio come "il mostro". 
Comunque alla fine il risultato è stato raggiunto e finalmente dopo più di un mese dal termine del lavoro siamo potuti andare a consegnare il mobile in Toscana (altro imprevisto dovuto alle leggi sul contenimento del virus). 
Dopo un lavoro di stuccatura piuttosto importante e dopo aver sostituito le zampe a cipolla completamente tarlate e la base interna tutta marcia ho proceduto con la scartatura con levigatrice a nastro e carta 180, una mano di primer e a seguire due mani in gradazione dal Byzantine all'Antique torquaise. Applicazione del fregio centrale con stampi IOD  e poi tutto pronto per 2 mani di Think red. 
Decapatura con carta vetrata sui bordi e dry brush con varie tonalità di blu; per finire ulteriori applicazioni di fregi sulla chiusura e sulla banda superiore questa volta con effetto ruggine. Cera trasparente stesa abbondantemente e lucidatura finale. Per l'interno sono stati preparati due ripiani in abete e fissato un palo robusto per le grucce; il tutto rivestito con carta  che riprende il tema dei gigli di Firenze. E' il primo lavoro in cui ho usato colori così vividi e forti ma nel contesto della casa che è andato ad abitare è perfetto e poi dovevo mettermi alla prova con questo abbinamento. 
Devo essere sincera: voglio fare altre esperienze di questo tipo perchè l'approccio, le tecniche e i risultati sono completamente diversi da quelli che ho usato finora e in futuro voglio ottenere risultati migliori e più soddisfacenti. 


A tutto stencil

Lo stencil è sicuramente uno dei primissimi metodi di decorazione che incontrai circa 30 anni fa: avevo appena avuto il mio primo figlio e non lavoravo ancora, avevo un sacco di tempo libero e iniziai a comprare una enciclopedia a fascicoli che usciva in edicola ogni quindici giorni, in ogni fascicolo c'era allegata una mascherina per gli stencil o un altro piccolo attrezzo per decorazione. Ma erano soggetti molto semplici e poco versatili, così con il passare del tempo ho abbandonato l'uso degli stencil...fino ad oggi! Oggi giorno c'è una vasta scelta di motivi e se proprio non si trova il soggetto che ci piace si può sempre commissionarne uno su misura a qualcuno che produce mascherine uniche e personalizzate. E così ho deciso di fare, su consiglio di un'amica dalle mani d'oro ma sopratutto dal gusto davvero elegante e originale ho scoperto una vera artista dell'intaglio con plotter. Le due risorse che sono venute in mio soccorso sono la bravissima  Alessandra che usa gli stencil sui suoi bellissimi lavori in modo del tutto nuovo e personale e Daniela di DT Stencil che ha realizzato il mio progetto e che è riuscita dove nessun altro aveva osato! 
Di cosa si tratta? Della tenda che monto in Estate per proteggere il portoncino di ingresso e che avevo decorato tanti anni fa con un trasferimento d'immagine di 14 pannelli A4, sicuramente il trasferimento più lungo e difficile che abbia mai fatto! Fattostà che dopo anni e anni di lavaggi e di sole a picco  il mio trasferimento non era più bello definito e brillante come all'inizio, quindi andava recuperato in qualche modo: impossibile rifare lo stesso trasferimento  sopra al precedente e poi volevo realizzare qualcosa in tempi più brevi, così ho avuto l'idea dello stencil. Alessandra mi ha messo in contatto con Daniela e in pochissimi giorni ho ricevuto a casa lo stencil più grande di sempre: 4 fogli A3 da comporre e realizzare con i colori per stoffa. Peccato che i colori per stoffa che ho trovato non erano belli come volevo. Ho pasticciato un pò ma: il nero era troppo nero, il verde oliva era troppo acido e scuro, il lavanda era praticamente fluo. Prova e riprova alla fine sulla base di colore per stoffa ho ripassato i colori della Mon Rever: Lavander, Verde salvia e Dark smoke. Alla fine ho ottenuto dei colori un pò strambi ma che dovrebbero resistere bene sia ai lavaggi che ai raggi solari. Così ho riscoperto un metodo di decorazione tra i più facili e veloci e ho trasformato un oggetto che non volevo buttare e l'ho reso nuovo e fresco!