mercoledì 2 settembre 2020

Tra i Pirati dei caraibi e ìl Boho chic

Questo lavoro è durato mesi e da mesi aspetto di poterlo pubblicare, come tutte le cose che sono costate fatica e poi alla fine danno grandi soddisfazioni mi ha occupato testa e mani per molto tempo. Devo dire che è stato un parto sofferto e che nel corso dei giorni sono successe alcune cose strane che mi hanno fatto pensare che questo armadio fosse "maledetto. Un giorno in un mercatino avevo trovato una cimasa bellissima da mettere sulla cornice superiore, era perfetta: fatta apposta per lui. La compro per pochi spiccioli, torno a casa e la sistemo: il giorno dopo cade per terra e si disintegra in 14375 pezzi. Un altro giorno, dopo le prime mani di fondo sono finalmente pronta per iniziare a passare la prima mano di  rosso: prendo con le due mani il barattolo da 1 litro e inizio a sbatterlo forte per miscelare i pigmenti...il tappo non era chiuso bene e schizza via. Risultato una pioggia rossa  si spande nel garage, sul pavimento, sugli abiti, sulle scarpe! E poi altri piccoli incidenti di percorso che mi hanno fatto ribattezzare l'armadio come "il mostro". 
Comunque alla fine il risultato è stato raggiunto e finalmente dopo più di un mese dal termine del lavoro siamo potuti andare a consegnare il mobile in Toscana (altro imprevisto dovuto alle leggi sul contenimento del virus). 
Dopo un lavoro di stuccatura piuttosto importante e dopo aver sostituito le zampe a cipolla completamente tarlate e la base interna tutta marcia ho proceduto con la scartatura con levigatrice a nastro e carta 180, una mano di primer e a seguire due mani in gradazione dal Byzantine all'Antique torquaise. Applicazione del fregio centrale con stampi IOD  e poi tutto pronto per 2 mani di Think red. 
Decapatura con carta vetrata sui bordi e dry brush con varie tonalità di blu; per finire ulteriori applicazioni di fregi sulla chiusura e sulla banda superiore questa volta con effetto ruggine. Cera trasparente stesa abbondantemente e lucidatura finale. Per l'interno sono stati preparati due ripiani in abete e fissato un palo robusto per le grucce; il tutto rivestito con carta  che riprende il tema dei gigli di Firenze. E' il primo lavoro in cui ho usato colori così vividi e forti ma nel contesto della casa che è andato ad abitare è perfetto e poi dovevo mettermi alla prova con questo abbinamento. 
Devo essere sincera: voglio fare altre esperienze di questo tipo perchè l'approccio, le tecniche e i risultati sono completamente diversi da quelli che ho usato finora e in futuro voglio ottenere risultati migliori e più soddisfacenti. 


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