Questo
lavoro è durato mesi e da mesi aspetto di poterlo pubblicare, come tutte le
cose che sono costate fatica e poi alla fine danno grandi soddisfazioni mi ha
occupato testa e mani per molto tempo. Devo dire che è stato un parto sofferto
e che nel corso dei giorni sono successe alcune cose strane che mi hanno fatto
pensare che questo armadio fosse "maledetto. Un giorno in un mercatino
avevo trovato una cimasa bellissima da mettere sulla cornice superiore, era
perfetta: fatta apposta per lui. La compro per pochi spiccioli, torno a casa e la
sistemo: il giorno dopo cade per terra e si disintegra in 14375 pezzi. Un altro
giorno, dopo le prime mani di fondo sono finalmente pronta per iniziare a
passare la prima mano di rosso: prendo con le due mani il barattolo da 1
litro e inizio a sbatterlo forte per miscelare i pigmenti...il tappo non era
chiuso bene e schizza via. Risultato una pioggia rossa si spande nel
garage, sul pavimento, sugli abiti, sulle scarpe! E poi
altri piccoli incidenti di percorso che mi hanno fatto ribattezzare l'armadio
come "il mostro".
Dopo un lavoro di stuccatura piuttosto importante e dopo aver
sostituito le zampe a cipolla completamente tarlate e la base interna tutta
marcia ho proceduto con la scartatura con levigatrice a nastro e carta 180, una
mano di primer e a seguire due mani in gradazione dal Byzantine all'Antique
torquaise. Applicazione del fregio centrale con stampi IOD e poi tutto
pronto per 2 mani di Think red.
Decapatura con carta vetrata sui bordi e dry brush con varie tonalità di blu; per finire ulteriori applicazioni di fregi sulla chiusura e sulla banda superiore questa volta con effetto ruggine. Cera trasparente stesa abbondantemente e lucidatura finale. Per l'interno sono stati preparati due ripiani in abete e fissato un palo robusto per le grucce; il tutto rivestito con carta che riprende il tema dei gigli di Firenze. E' il primo lavoro in cui ho usato colori così vividi e forti ma nel contesto della casa che è andato ad abitare è perfetto e poi dovevo mettermi alla prova con questo abbinamento.
Devo essere sincera: voglio fare altre esperienze di questo tipo perchè l'approccio, le tecniche e i risultati sono completamente diversi da quelli che ho usato finora e in futuro voglio ottenere risultati migliori e più soddisfacenti.
Decapatura con carta vetrata sui bordi e dry brush con varie tonalità di blu; per finire ulteriori applicazioni di fregi sulla chiusura e sulla banda superiore questa volta con effetto ruggine. Cera trasparente stesa abbondantemente e lucidatura finale. Per l'interno sono stati preparati due ripiani in abete e fissato un palo robusto per le grucce; il tutto rivestito con carta che riprende il tema dei gigli di Firenze. E' il primo lavoro in cui ho usato colori così vividi e forti ma nel contesto della casa che è andato ad abitare è perfetto e poi dovevo mettermi alla prova con questo abbinamento.
Devo essere sincera: voglio fare altre esperienze di questo tipo perchè l'approccio, le tecniche e i risultati sono completamente diversi da quelli che ho usato finora e in futuro voglio ottenere risultati migliori e più soddisfacenti.
0 commenti:
Posta un commento